20 Novembre 2024
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Arciconfraternita di Misericordia di Fucecchio

La Misericordia di Fucecchio a corto di volontari:

“Non possiamo garantire tutti i servizi essenziali, servono giovani”

Donne e uomini dai 16 agli 80 anni che vogliono dare il loro contributo, ispirato al Vangelo e alle opere di Misericordia, possono diventare confratelli e consorelle

Il governatore Macchiaroli: “Fa bene a chi lo riceve ma anche a chi lo fa”

“Negli ultimi anni la carenza di volontari si è fatta sentire e siamo stati costretti a sospendere alcuni servizi che vorremmo al più presto riprendere, come la protezione civile. Per questo abbiamo bisogno di nuove leve, di giovani bravi e capaci di dare nuova energia alla Misericordia. Ci rivolgiamo alle scuole superiori e anche alle 12 Contrade che si facciano promotrici di questo messaggio di benevolenza. Aiutare gli altri fa bene a noi in primo luogo. Ci fa subito sentire meglio. Dopo il verbo “amare” il verbo “aiutare” è il più bello del mondo. E l’unione è la nostra forza. Io dico sempre: ti annoi? Non sai cosa fare? Hai del tempo libero e vuoi renderti utile per la comunità? Non andare al bar, vieni a fare del bene agli altri. È una esperienza di vita unica che arricchisce il cuore e l’anima. E il terribile periodo del Covid ce l’ha fatto capire ancor di più”, spiega il governatore della Misericordia di Fucecchio, Mario Lupi.

Da tempo abbiamo imparato che l’Associazionismo, inteso come mettere insieme più persone per scopi benefici a favore di cittadini più bisognosi, è indispensabile in una società come la nostra. Accanto a questo sostantivo ne è stato da sempre messo un altro: il volontariato. Da questo connubio sono nate le associazioni di volontariato, tra le quali spicca la Misericordia che un valore aggiunto rispetto alle altre: l’identità cattolica.

Le associazioni che hanno basato la propria ragione di essere sul volontariato, si accorgono che purtroppo oggi non è più così. I volontari sono in diminuzione e questo comporta una netta contrazione di attività e di iniziative delle varie associazioni in tutte le direzioni. Il problema è sentito a tutti i livelli nel mondo delle associazioni e per questo si adoperano per risolverlo.

“Mi rivolgo ai concittadini di tutte le età con il doppio intento da una parte approfondire e spiegare loro meglio il concetto di volontariato dall’altra invogliarli a farlo – dice Lupi -. È mia convinzione che per capire bene il volontariato dobbiamo rispondere a tre domande: 1) Che cosa è il volontariato 2) Cosa fa il volontariato 3) A chi si rivolge il volontariato. La parola deriva dal latino voluntas che significa volontà di fare qualcosa e di farla senza alcuna costrizione, cioè gratis et amore dei. Agisce con attività benefiche, misericordiose. Si rivolge a favore della gente essenzialmente in due direzioni: volontariato sanitario e volontariato sociale. Esorto tutti, ma specialmente i giovani, a venire a fare il volontariato alla Misericordia anche per poco tempo, per poche ore perché fare volontariato fa bene a chi lo riceve ma anche a chi lo fa”.

“Per diventare volontario basta venire nella sede della Misericordia a Fucecchio e prendere contatti. I responsabili vi forniranno tutte le informazioni e vi indicheranno l’inizio dei corsi di formazione necessari per intraprendere il cammino di aiuto ai bisognosi. Aiutaci ad aiutare. Lascia la tua impronta nella vita di una persona, unisciti a noi – dice il governatore Lupi -. Come ha detto Papa Francesco “la Misericordia di Dio non è una bella idea, ma un’azione concreta. Non c’è Misericordia senza concretezza”. Ecco quello che facciamo da quasi 8 secoli. E che potrete fare anche voi. Ci sono tanti modi per essere super eroi dei nostri tempi: imparate ad aiutare il prossimo. Ci sono cinque motivi per fare il volontariato: sviluppare nuove abilità; sostenere una causa; conoscere nuove persone; connettersi con la propria comunità; espandere i propri orizzonti”.

“Misericordia è un termine che sembrava dimenticato ma che ora è tornato ad essere familiare. Il termine deriva dal latino Miseris cor dare, cioè «offrire il proprio cuore ai miseri». Dunque, è il sentimento di vicinanza a chi è in difficoltà, il lasciarsi toccare visceralmente da quelli che sono nella sofferenza. Per questo nella Bibbia la parola misericordia è soprattutto un sentimento materno, quello che la donna prova portando il figlio dentro il suo seno. Non a caso, mentre in latino la parola fa riferimento al cuore, in ebraico fa riferimento alle viscere. Non dimentichiamo, poi, che l’unico nome che Dio ci ha consegnato, fin dai tempi di Mosè, è “il misericordioso, il compassionevole”. Misericordia, dunque, è compassione, tenerezza, amore”, spiega Lupi.

Comunicato stampa n. 9 del 2 aprile 2024

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